Sant’Alessio e uno strano martirio
In attesa che il mio amico AP mi mandi le foto del monumento di Burdur e di quello di Afyon, parliamo di qualcosa di radicalmente diverso. C’è una famosa aria di Rossini, da l’Italiana in Algeri che fa:
Languir per una bella
e star lontan da quella,
è il più crudel tormento
che provar possa un cor.
E questo è facile da capire. Ma ovviamente la cosa si può complicare assai e si possono inventare tormenti molto più crudeli. Quando lessi per la prima volta la storia di Sant’Alessio nella Legenda Aurea rimasi un po’ perplesso, anzi trovai che la storia avesse lo stesso grado di stranezza delle vicende di Periandro tiranno di Corinto.
Alessio era il figlio di una nobile casa romana, amato dai genitori e dalla fidanzata.
Ecco, è ben strana questa santità, così crudele, così dolorosa per tutti i familiari, così poco evidente da richiedere per essere conosciuta l’intervento e la suprema sanzione del papa e dell’imperatore insieme. Eppure questo di Alessio è un vero martirio, in fondo. Egli potrebbe tornare da padrone e patisce la vita del mendicante, egli vede i suoi più cari affetti disperarsi e piangerlo e non li consola. E’ sopravvissuto al nafraugio ma deve annichilire ogni giorno i suoi affetti più sinceri.
Ho ripensato alla storia di sant’Alessio in un momento di particolare tristezza quando lessi The end of the affair di Graham Green. Durante la seconda guerra mondiale, Sarah ha una relazione adulterina con Bendrix. Poi, inspiegabilmente lo lascia, dopo che questi è sopravvissuto miracolosamente allo scoppio di una bomba. Bendrix fa indagare su Sarah e ne scopre un diario. Il diario rivela un voto: quando scoppiò la bomba Sarah promise a Dio di rinunciare al suo amore, se l’amante si fosse salvato. Mentre Bendrix indaga, Sarah muore, ma le persone che la donna ha conosciuto negli ultimi tempi svelano all’amante e al marito una sua insospettata religiosità e perfino qualcosa che sembra un miracolo.
E’ ben strana anche questa santità. Anche qui tutti soffrono: soffre Sarah che rinuncia all’amore, che deve trattare crudelmente il suo amante, e che inganna il marito; soffre Bendrix, abbandonato e geloso; soffre il marito che sospetta e non capisce. La morte di Sarah risolve le tensioni della storia, ma non pacifica i personaggi. Queste due storie, Sant’Alessio e Graham Greene, hanno in comune questa terribile rinuncia al proprio amore, alla propria vita in fondo, per abbracciarne un’altra vuota, sterile, in cui si è fatta pulizia del proprio antico Io. C’è Dio, pare, a riempire questa nuova vita. Ma con gli dei non è dato dextrae iungere dextram et reddere voces.